CTU CESARE QUESTA

Divinissimo

SPETTACOLO
VINCITORE

 

Premio della Giuria

Premio popolare

Spettacolo

Martedì 19 giugno

}

18,30

Teatro Sant'Andrea, via del Cuore 1

Durata: 70 minunti

v

Lingua: italiano

9

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Tra Raffaello e Sebastiano
Dalla storia dell’arte alla scena

C

Dettagli

Regia e drammaturgia di Michele Pagliaroni
con Umberto Brunetti, Andrea Milano, Lorenzo Benedetti, Riccardo Ciocci, Giulia Parenti e Daniele Targhini

Costumi: Erika Giacalone

Scene a cura di  Fabiola Fidanza, Erika Giacalone, Giulia Maione, Giuliana Rinoldo e Monica Scaloni

Luci: Francesco Mentonelli

Produzione: CTU Cesare Questa/ Accademia Raffaello
in collaborazione con Comune di Urbino/ Università degli studi di Urbino Carlo Bo/ AMAT

Nella Roma del 1518 Raffaello Sanzio è il principe indiscusso delle Arti. A lui vanno i favori dei Papi e le favolose richieste dei committenti più facoltosi. È dalla prospettiva del rivale Sebastiano del Piombo che si sviluppa la drammaturgia di Divinissimo; egli sarà costretto ad affrontare i propri limiti e tenterà ostinatamente di dare un corpo alla propria superbia, all’ombra incombente e soffusa del “divinissimo”, Raffaello, il Grande Assente dello spettacolo. In questo meccanismo comico perfetto, s’inserisce una storia d’amore impossibile, ostacolata da un terribile fatto di sangue, ma che troverà il suo trionfo nella famosa Loggia di Psiche.

Lo spettacolo è un’opera originale che si ispira ai meccanismi drammaturgici della farsa della tradizione comica italiana, ma se ne discosta in maniera decisa affidando il proprio messaggio morale anche a momenti intensamente lirici e poetici che fanno tesoro della lezione del teatro del Novecento. Questa commistione di stili si riflette anche sul piano della regia: i momenti comici sono affidati ai ritmi della Commedia dell’Arte – teatro comico rinascimentale, appunto – di cui la compagnia ha una consolidata esperienza, con efficaci momenti di lirismo affidati al sentimento cristallino dei giovanissimi interpreti. I personaggi ricalcano figure realmente esistite: oltre ai pittori Sebastiano del Piombo e Giulio Romano compaiono anche Agostino Chigi – famoso banchiere-mecenate – e la cortigiana Francesca Ordeaschi.

Un gioco prezioso di comicità, Arte, Storia e grandi sentimenti, per il più grande divertimento di tutta la famiglia.

Nella Roma del 1518 Raffaello Sanzio è il principe indiscusso delle Arti. A lui vanno i favori dei Papi e le favolose richieste dei committenti più facoltosi. È dalla prospettiva del rivale Sebastiano del Piombo che si sviluppa la drammaturgia di Divinissimo; egli sarà costretto ad affrontare i propri limiti e tenterà ostinatamente di dare un corpo alla propria superbia, all’ombra incombente e soffusa del “divinissimo”, Raffaello, il Grande Assente dello spettacolo. In questo meccanismo comico perfetto, s’inserisce una storia d’amore impossibile, ostacolata da un terribile fatto di sangue, ma che troverà il suo trionfo nella famosa Loggia di Psiche.

Lo spettacolo è un’opera originale che si ispira ai meccanismi drammaturgici della farsa della tradizione comica italiana, ma se ne discosta in maniera decisa affidando il proprio messaggio morale anche a momenti intensamente lirici e poetici che fanno tesoro della lezione del teatro del Novecento. Questa commistione di stili si riflette anche sul piano della regia: i momenti comici sono affidati ai ritmi della Commedia dell’Arte – teatro comico rinascimentale, appunto – di cui la compagnia ha una consolidata esperienza, con efficaci momenti di lirismo affidati al sentimento cristallino dei giovanissimi interpreti. I personaggi ricalcano figure realmente esistite: oltre ai pittori Sebastiano del Piombo e Giulio Romano compaiono anche Agostino Chigi – famoso banchiere-mecenate – e la cortigiana Francesca Ordeaschi.

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Extra

testi foto video

 

Il superlativo sulla scena

La recensione di Giovanni Lani per il Resto del Carlino >>

Scarica la locandina dello spettacolo

Clicca qui per la locandina di Divinissimo >>

Il sosia
di Raffaello

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