Roma, 1518. Mentre il Rinascimento è nella sua fase più matura, il pittore più celebrato dell’epoca, Raffaello Sanzio, è incaricato di affrescare quella che oggi è nota come Loggia di Psiche, nei giardini di Villa Farnesina. Il talento di Raffaello attira però più di un’invidia, e  in particolare quella di Sebastiano del Piombo, artista contemporaneo a Raffaello…

È questa, in estrema sintesi, la trama di Divinissimo, lo spettacolo di Michele Pagliaroni messo in scena a FAcT dal Centro Teatrale Universitario Questa di Urbino. Ma quanto c’è di vero nelle vicende rappresentate dagli studenti di Urbino?

Nella splendida cornice del Museo Nazionale di Palazzo Reale, a un passo dalla sala che ospita il Miracolo di Raffaello, il presidente dell’Accademia nazionale Raffaello, il professor Luigi Bravi, discute con l’autore della drammaturgia, Michele Pagliaroni. Nel corso del dialogo, ripercorreremo la storia dell’arte della Roma di quegli anni formidabili, ma ci porremo anche un problema più direttamente ‘teatrale’: come fa una vicenda storica a diventare materia di una pièce teatrale? Si può mettere in scena l’arte? E se sì, come?