ALESSANDRO MAGGI
La parola e l’intenzione
Workshop
Giovedì 14 giugno
10,00
Scuola Normale, Piazza dei Cavalieri, 7
Durata: 3 ore
Lingua: inglese
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Uccelli di Aristofane
Mercoledì 12 giugno, ore 21, Cinema Lumière
Dettagli
a cura di Alessandro Maggi
Alessandro Maggi, tra i più importanti registi italiani, è il direttore artistico di FAcT, membro della Commissione tecnico-scientifica del Teatro Civico di La Spezia e membro del Comitato di indirizzo del Teatro degli Impavidi di Sarzana. Come attore ha lavorato con Luigi Squarzina (1997, La guerra di Carlo Goldoni), Egisto Marcucci (2000, La dodicesima notte di Shakespeare) e Benno Besson, con il quale nel 2000 lavora alla messa in scena de L’amore delle tre melarance di Carlo Gozzi (presentato alla Biennale di Venezia) e de Il cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht con il Teatro Stabile di Genova. Come regista, si è a lungo occupato di teatro antico, curando le regie dell’Andromaca di Euripide, per il 62º Ciclo di spettacoli classici al Teatro Olimpico di Vicenza (2009–2010), delle Nuvole di Aristofane, per il XLVII Ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa. Ha poi diretto diversi spettacoli tratti da testi di Amélie Nothomb, e più di recente L’odore assordante del bianco, con Alessandro Preziosi, tratto da una pièce di Stefano Massini.
Con questo workshop attoriale, Maggi offre a tutti gli interessati la sua pluridecennale esperienza nel teatro. La parola e l’intenzione diventano i due concetti cardine intorno ai quali ruota il mestiere dell’attore, inteso come colui che sa catturare nella parola parlata – ogni parola, antica o nuova – un sovratesto di concetti e sentimenti che provengono in egual misura dal performer e dal testo messo in scena, in un intreccio fecondo e autenticamente interpretativo.
Come ogni interpretazione, la recitazione è quindi un processo potenzialmente infinito: tra testo, con-testo e voce che recita si innesta un circolo ermeneutico che permette di cogliere nuovi significati, e di farsi a propria volta creatori di significati. Una battuta può essere letta e detta in molti modi, perché il suo senso non si esaurisce mai in ciò che è scritto; al contrario, come un nucleo nascosto, può essere scavato, attinto e portato alla luce da un lavoro consapevole sull’intenzione, cioè sul valore possibile da assegnare a quelle parole per farle arrivare – intatte anche se magari a distanza di secoli, e dopo innumerevoli messe in scena – ad un pubblico sempre nuovo di spettatori.
Alessandro Maggi, tra i più importanti registi italiani, è il direttore artistico di FAcT, membro della Commissione tecnico-scientifica del Teatro Civico di La Spezia e membro del Comitato di indirizzo del Teatro degli Impavidi di Sarzana. Come attore ha lavorato con Luigi Squarzina (1997, La guerra di Carlo Goldoni), Egisto Marcucci (2000, La dodicesima notte di Shakespeare) e Benno Besson, con il quale nel 2000 lavora alla messa in scena de L’amore delle tre melarance di Carlo Gozzi (presentato alla Biennale di Venezia) e de Il cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht con il Teatro Stabile di Genova. Come regista, si è a lungo occupato di teatro antico, curando le regie dell’Andromaca di Euripide, per il 62º Ciclo di spettacoli classici al Teatro Olimpico di Vicenza (2009–2010), delle Nuvole di Aristofane, per il XLVII Ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa. Ha poi diretto diversi spettacoli tratti da testi di Amélie Nothomb, e più di recente L’odore assordante del bianco, con Alessandro Preziosi, tratto da una pièce di Stefano Massini.
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